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La Spergola: storia, tradizione e biodiversità del territorio Reggiano

Il nome Spergola ha radici antiche, come del resto questo vitigno.

Le prime testimonianze risalgono al XV secolo, quando la Granduchessa di Toscana Bianca Cappello ne tesse le lodi come vino di grande pregio.

Nel corso della storia vi sono stati associati diversi nomi: Pomoria, Pellegrina, Spergolina o Spargolina per poi arrivate l’inserimento nella DOC Colli di Scandiano e Canossa semplicemente come Spergola.

Si tratta quindi di un vitigno autoctono molto antico delle nostre colline Reggiane, che per molto tempo è stato confuso con il Sauvignon Blanc. Nel 2000 un’analisi sul dna di questo vitigno ha dimostrato definitivamente la diversità genetica rispetto al Sauvignon Blanc, consentendo la registrazione della Spergola nel Catalogo Nazionale delle Varietà della Vite e quindi l’inserimento nella DOC Colli di Scandiano e Canossa Spergola.

Un grande risultato reso possibile dal lavoro e dalla determinazione dei produttori Reggiani che si sono impegnati per recuperare e salvaguardare questo antico vitigno che rischiava di scomparire.

Il vitigno Spergola è legato indissolubilmente al nostro territorio di cui è espressione di biodiversità. Dotato di un’identità genetica unica si adatta bene alla siccità e prospera sulla colline di Reggio Emilia fra i calanchi e i castelli matildici in terreni ricchi di struttura e di minerali dati dalle falde di gesso e di limo. Terreni ricchi di calcare e argilla, condizioni climatiche caratterizzate da escursione termica e buona ventilazione, e la lunga tradizione di lavorazione e coltivazione costituiscono un vero e proprio terroir che conferisce alla Spergola le sue caratteristiche distintive.

La grande acidità naturale e la mineralità, conferiscono a questo vino una buona vivacità e freschezza e lo rendono un vitigno adatto per la produzione di vini frizzanti, vini secchi affilati e minerali, passiti che possono affinare per anni in bottiglia, ma soprattutto degli spumanti di finezza incredibile.

Lo Spumante – caratterizzato dal colore giallo paglierino scarico con tenui riflessi verdolini – si distingue per delicato profumo di fiori e mela verde, un’importante struttura e un armonico equilibrio acidulo, che gli consentono di chiudere con un retrogusto lungo e persistente. Il metodo Classico produce vini eccezionalmente longevi che arrivano anche a dieci anni di invecchiamento.

La Spergola è disponibile nelle tipologie Tranquillo, Frizzante, Spumante e Passito. Fresco e fragrante, suadente e citrino, sia nella versione ferma che nel metodo champenoise accompagna bene antipasti, primi piatti a base di pesce, pasta ripiena, secondi piatti leggeri, salumi e Parmigiano Reggiano. Il tipo dolce è invece adatto a torte da forno, biscotti e zuppa inglese o per inzuppare un pezzetto di ciambella fatta in casa.

Per questa grande ricchezza dobbiamo ringraziare i produttori Reggiani – fra cui i nostri soci – che hanno creduto in questo vitigno ormai prossimo all’estinzione. Così oggi possiamo bere un calice di Spergola che non è solo un ottimo vino, ma esperienza ed espressione della bellezza e della storia del nostro territorio.

Emilia Wine e tutti i suoi soci si è impegnata nella salvaguardia e nella valorizzazione di questo antico vitigno e fa parte della Compagnia della Spergola un progetto tra filiera produttiva e Amministrazioni Comunali che ha la missione di tutelare la viticoltura locale in coerenza con i principi della salvaguardia ambientale e della valorizzazione del territorio.

Adesso non ti resta che gustare questo prezioso vino. Noi ti consigliamo il nostro raffinato spumante di Spergola.

La Spergola: storia, tradizione e biodiversità del territorio Reggiano - Emilia Wine
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